Perché scioperare?

/// AGGIORNATO AL 15 MAGGIO 2020 ///

Le misure governative per sostenere le famiglie durante l’epidemia del nuovo coronavirus hanno previsto sin dal primo momento la sospensione dei mutui e la riduzione degli affitti per gli stabili commerciali al 60%; solo a fine aprile sono state aperte le graduatorie per i contributi a chi non è in grado di pagare l’affitto della propria casa. Ma questi contributi, che dallo stato dovranno passare alle regioni e poi ai comuni, sono così scarsi che non aiuteranno né inquilini né piccoli proprietari; serviranno invece soprattutto a foraggiare la grande proprietà, preponderante nel mercato degli affitti, che se ne intascherà la maggior parte (si veda qui).

Migliaia di famiglie sono costrette a indebitarsi o a dar fondo ai loro ultimi risparmi, a meno che non riescano a ricontrattare il canone d’affitto con i proprietari. Fino a questo momento gran parte dei piccoli proprietari sono stati comprensivi e hanno accettato riduzioni dell’affitto anche al 50%; la grande proprietà immobiliare invece si è mostrata per lo più inflessibile, non volendo rinunciare ai suoi profitti neanche in una situazione di vita o di morte. E’ stata proprio l’attività di lobby dei gruppi di grandi proprietari a fare pressioni sui vari governi perché non prendessero misure serie per proteggere gli inquilini più vulnerabili (si veda il caso spagnolo).

Ma in affitto vivono soprattutto persone povere. Sul totale dei nuclei familiari italiani solo un 20% è in affitto, ma nel quintile di reddito più basso (il quinto di famiglie che guadagna meno) sono in affitto oltre il 40%. Lo sciopero degli affitti reclama implicitamente che le risorse detenute dai più ricchi, le case, durante l’emergenza vengano messe a disposizione per le persone più vulnerabili, indipendentemente dalla loro capacità di pagare. Esso mostra come la scelta obbligata di molte persone di smettere di pagare l’affitto invece di smettere di mangiare o di curarsi sia una scelta politica: il diritto alla casa viene prima del diritto alla rendita immobiliare, per tutelare la salute di tutti e tutte abbiamo bisogno di ospedali, alimenti, servizi, ma soprattutto case.

Se non guadagniamo, non paghiamo. Se l’economia produttiva si ferma, si deve fermare anche la rendita immobiliare. Quando le misure di emergenza saranno terminate, le morosità di questi mesi devono essere considerate incolpevoli, e i proprietari non devono poterle usare per giustificare degli sfratti. Altrimenti ci troveremo davanti a un’ondata di sfratti senza precedenti che rischierà di farci piombare di nuovo tutti nell’emergenza sanitaria da cui saremo appena usciti.

E i piccoli proprietari? Lo sciopero degli affitti rivendica che i contributi all’affitto vadano direttamente a quei piccoli proprietari che possano dimostrare di aver perso la loro unica fonte di reddito perché i loro inquilini non possono più pagare. Eliminando i contributi per la grande proprietà, saranno molti di più i fondi disponibili per aiutare i piccoli proprietari in difficoltà. Lo sciopero degli affitti non mette gli inquilini contro i piccoli proprietari; è proprio tra inquilini e piccoli proprietari che si sono dati i casi più virtuosi di cooperazione e solidarietà. I nemici dello sciopero sono la grande proprietà immobiliare, i fondi speculativi, le banche e il capitale finanziario, che pretende di continuare a fare profitti anche quando è in gioco la vita e la salute di tante persone.

Lo sciopero ci permette di trasformare migliaia di problemi individuali in un’unica risposta collettiva, e di superare le barriere artificiali imposte dalla proprietà. In tutto il mondo milioni di persone già hanno smesso di pagare l’affitto sin da aprile, e questo numero non fa che aumentare. Gruppi e coordinamenti locali ovunque sostengono gli inquilini in sciopero di fronte al rischio di indebitamento e di sfratto, raccogliendo fondi e offrendo assistenza legale; gli attivisti e le attiviste sono pronte a scendere in strada appena il primo inquilino che ha smesso di pagare per la crisi del coronavirus subirà un tentativo di sfratto.

Divise non siamo niente; unite siamo tutto. La casa è un diritto, è il nostro riparo, la nostra medicina, la nostra salute. 

#RentStrike! #ScioperoDegliAffitti #HuelgaAlquileresYA