COMUNICATO DELL’ASSEMBLEA DI AUTODIFESA ABITATIVA (Ex Assemblea di autodifesa dagli sfratti – sciopero degli affitti Roma) – 19 febbraio 2025
Scriviamo questo comunicato per condividere il percorso di trasformazione che stiamo intraprendendo, a partire dal cambio del nostro nome.
Perché cambiare il nome della nostra assemblea?
Può sembrare una questione secondaria, ma è il frutto di una riflessione che portiamo avanti da tempo.
Da quasi cinque anni, la nostra assemblea riunisce persone sotto sfratto, persone oppresse dalla mancanza di alloggi e dalla speculazione immobiliare, che hanno deciso di liberarsi dalla paura e dalla vergogna, e persone che hanno scelto di solidarizzare con loro.
Abbiamo bloccato e rinviato numerosi sfratti, mettendo i nostri corpi tra la polizia e gli ufficiali giudiziari. Abbiamo fatto irruzione nei palazzi dei servizi sociali, nei dipartimenti delle politiche abitative e sociali, nei congressi del PD, ottenendo talvolta risultati sorprendenti.
Abbiamo utilizzato anche strumenti legali, arrivando persino ad appellarci alla legislazione internazionale che tutela il diritto a un’abitazione dignitosa, per impedire esecuzioni che avrebbero ridotto intere famiglie sul lastrico. Ci siamo districatə tra le maglie della burocrazia per far assegnare case popolari a chi era in graduatoria da anni.
Abbiamo cercato di formare e autoformarci sulla questione abitativa, organizzando dibattiti, assemblee, giochi e proiezioni, cercando il più possibile di unire persone e gruppi di aree politiche diverse, a volte anche lontane dalle nostre, ma convintə che l’obiettivo è più grande delle appartenenze.
Abbiamo attraversato Roma e altre parti d’Italia e d’Europa per imparare da esperienze lontane da noi e condividere ciò che abbiamo appreso durante i picchetti, nel confronto assembleare e nello studio.
Abbiamo imparato a gestire i conflitti e le prevaricazioni, spesso sbagliando, ma con la consapevolezza delle difficoltà che affronta una piccola assemblea come la nostra in una città schiacciata dall’oppressione, dalla violenza di classe, dai personalismi maschilisti e dalle ossessioni identitarie.
Questo lavoro è stato come una piccola goccia, ma siamo riusciti a costruire una rete di supporto, anche solo emotivo, per chi si è trovatə da solə di fronte alla violenza dell’industria immobiliare.
La lezione più importante che abbiamo appreso è che il problema della casa è così vasto che non si può ridurre ad uno solo dei suoi aspetti. Non si può ridurre agli affitti brevi; non si può ridurre alla gentrificazione; non si può ridurre al turismo; non si può ridurre neanche agli sfratti.
Finora ci siamo concentratə sugli sfratti, da cui il nome della nostra assemblea: Assemblea di autodifesa dagli sfratti. Ci è sempre più chiaro che il problema è molto più ampio. Gli sfratti sono solo la fase terminale (anche se spesso, dopo lo sfratto, iniziano altri mille gironi dell’inferno).
Vogliamo affrontare la questione della casa in tutta la sua complessità.
Pensiamo a tutte le persone che cercano un’abitazione e non riescono a trovarla: perché le case non si trovano, soprattutto quelle a prezzi accessibili, perché le garanzie richieste sono assurde, perché i canoni di locazione sono altissimi mentre gli stipendi in Italia sono fermi da oltre quarant’anni. E poi, magari, sei nerə, sei immigratə, sei trans o non conforme al binarismo di genere, sei disabilə, sei una donna sola con figli, sei “troppo grande”, sei una coppia ma “cerchiamo solo studenti”, sei unə lavoratorə ma “non guadagni abbastanza”.
Pensiamo a chi è statə mandatə via da un giorno all’altro perché “qui aprirà un B&B”, a chi vorrebbe cambiare casa ma non può permetterselo, a chi vorrebbe rimanere nel proprio quartiere ma è costrettə a lasciare la città.
Vogliamo lottare INSIEME a tutte queste persone. Abbiamo bisogno di nuove energie, nuove idee pronte a mettersi in gioco, anche attraverso la riflessione e la sperimentazione collettiva.
Abbiamo bisogno di alternative, proposte, progetti, teorie, ma anche di strumenti concreti: spazi, ripostigli, furgoni, passpartout, libri, fumetti, passeggini e magliette serigrafate.
È il momento di allargare il nostro orizzonte.
È il momento di praticare insieme AUTODIFESA ABITATIVA.
L’azione per la giustizia abitativa richiede moltissimi piani paralleli. Noi ne stiamo individuando alcuni; insieme possiamo costruire un progetto ancora più efficace.
Dobbiamo:
1) FERMARE GLI SFRATTI, con ogni mezzo necessario: nessuna persona dev’essere costretta a rimanere senza casa.
2) CALMIERARE GLI AFFITTI, con le leggi o con lo sciopero dell’affitto: le case non possono costare uno stipendio, o mezzo stipendio, devono essere accessibili per tuttə.
3) INVERTIRE LA GENTRIFICAZIONE, recuperare il centro e salvaguardare le periferie: Roma è una ciambella, siamo costrettə a vivere sui bordi, aumentando il traffico, l’inquinamento, lo stress. Il centro deve smettere di essere una macchina per i profitti del turismo, deve tornare allə abitantə e le periferie non devono essere territori sacrificabili.
4) IMPEDIRE LA SPECULAZIONE E IL VUOTO: lasciare una casa vuota in una città sotto pressione immobiliare dev’essere illegale come lasciare una macchina abbandonata per strada. Comprare per rivendere, acquistare tante case e reimmetterne sul mercato poche alla volta (ovvero dumping commerciale e incetta per far alzare i prezzi) sono pratiche da bloccare.
5) DEPENALIZZARE L’OCCUPAZIONE: l’occupazione è un freno naturale alla speculazione immobiliare, e un contributo spontaneo della popolazione alla giustizia abitativa; per questo è stata tollerata in molti paesi, e anche a Roma ci sono state intere zone “abusive” che assorbivano i bisogni che lo stato non poteva o non voleva gestire. L’occupazione è il modo con cui le comunità locali riprendono il controllo degli spazi abbandonati, e non può essere un reato.
La casa è di chi la abita, non di chi ci specula! La città è nostra!
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Rettifica: gli incontri sono alle 20, non alle 18.30
La guerra, il Covid, la speculazione, i Giubilei, le grandi opere, acuiscono costantemente il problema della casa e degli affitti, non solo per studenti/esse, precari/e, disoccupati/e, persone sotto sfratto, persone sfrattate o che vivono in occupazione o situazioni informali, ma anche per chi vive in affitto, per lx abitanti di case popolari minacciati dalle cartolarizzazioni, per persone in difficoltà per pagare il mutuo, addirittura per i piccoli proprietari. La speculazione sul prezzo dell’energia, l’aumento del costo della vita, e la cooptazione totale dei governi da parte delle corporazioni finanziarie, disposte a trarre profitto da qualunque aspetto delle nostre vite, mentre minacciano la stessa vita sulla terra, hanno già reso impossibile la sopravvivenza nelle città.
L’unica strada è affermare con ogni mezzo possibile che le case dove viviamo sono nostre , perché la casa è di chi la abita, e che oltre alle case vogliamo anche le rose, cioè una vita dignitosa e felice. Perseguiremo questi obiettivi fino a far crollare il sistema che rende impossibile la nostra vita: cioè il capitalismo neoliberale.
Facciamo picchetti antisfratto per impedire che le persone in difficoltà vengano sbattute per strada o in centri di emergenza vergognosi. Facciamo campagne e battaglie politiche per combattere la speculazione e l’appropriazione privata delle case popolari. Facciamo autoformazione e rete con altre organizzazioni per la casa a Roma, in Italia e in tutto il mondo perché sappiamo che questo problema non riguarda noi, bensì milioni di persone in tutto il mondo, in ultima analisi riguarda tutte e tutti. Questo movimento crescerà fino a travolgere ogni ostacolo: se ancora non ne fate parte, se ancora non avete dato il vostro contributo, sappiate che vi stiamo aspettando, contattateci!
Dibattito pubblico su casa e affitti nella crisi – 4 forum affitti (presenziale) con ASIA-USB, BPM, Sindicato Inquilini Berlino, La Directa Barcellona. https://www.facebook.com/events/221530679324758
Tavola rotonda di venerdì 5 giugno 2020 con Tom Slater (geografo), Riccardo Bucci (avvocato, Alterego la fabbrica dei diritti), Maria Vittoria Molinari (Asia Usb), Alessandra Esposito (Sud Europa contro la Turistificazione – Napoli), Sarah Gainsforth, Marco Peverini, Michele De Gregorio, Stefano Portelli, Irene Pace, Giulia Barra, Flavia Sicuriello. REGISTRAZIONE e PDF APPUNTI COMPLETO
Assemblea pubblica online di martedì 5 maggio 2020 con Paolo Berdini (urbanista), Rossella Marchini (architetta), Luciano Villani (storico), e i nodi RentStrike di San Francisco, Barcellona, Torino, Bologna, Roma, Macerata >> registrazione qui :: evento fb qui :: articolo su RadioSonar